Circolo ACLI

Circolo A.C.L.I. “Gaitanin”

Il Circolo A.C.L.I. Gaitanin è stato inaugurato il 19 marzo 1973, appena cinque mesi dopo la prima S. Messa celebrata nella nostra neonata comunità parrocchiale. Il circolo prende il suo nome da quello del padre del nostro primo parroco, don Federico Cassissa, e nasce dalla necessità di costruire un punto di ritrovo in un quartiere giovane e difficile. Non sembra, ma da allora sono passati più di quarant’anni; all’epoca nel nostro quartiere, anzi nella sola via Calda, si potevano contare un tabacchino, un’edicola, tre negozi di alimentari, tre bar, due frutta e verdura ed una macelleria, mentre oggi è rimasta solamente una parrucchiera per signore.

La gestione del “Gaitanin” non è affidata ad un gestore, ma è frutto di puro volontariato, perché i ridotti proventi dell’attività sono utilizzati per le spese di manutenzione ed esercizio del circolo e a favore della Parrocchia; probabilmente non è molto, ma tutto è ottenuto solamente grazie all’impegno di coloro che vi impiegano il loro tempo, permettendone il funzionamento, per quello che crediamo sia lo scopo principale di un circolo di lavoratori cattolici: costruire un punto di ritrovo e di riferimento per incontrarsi, discutere, conoscersi ed anche svagarsi e divertirsi.

Nel tempo il Circolo è stato promotore di numerose iniziative culturali e formative relative alle problematiche di quartiere e di vita sociale, organizzate soprattutto nei primi e più difficili anni della sua attività da Don Federico, grande trascinatore di intenti e vera fucina di idee per il coinvolgimento delle persone nei più svariati eventi di comunità parrocchiale. Ora la vita dei Circolo è molto più calma, forse a causa del disinteresse imperante per le questioni sociali, culturali e politiche che stiamo attraversando, forse per la mancanza di forze nuove e di giovani che quasi completamente mancano non solo nella nostra realtà, ma in generale nel quartiere, forse perché coloro che già si occupano del circolo devono impegnare le loro energie per il funzionamento quotidiano (approvvigionamenti, pulizia, manutenzione, apertura e chiusura del locale, servizio al banco, gestione e contabilità): non ci sono, insomma, sufficienti forze per intraprendere nuove iniziative.

Tuttavia la luce che tutte le sere illumina questo locale che si trova in mezzo alle nostre case vuole impedire che il nostro sia un quartiere dormitorio, uno dei tanti della città; pensiamo infatti che sia possibile migliorare la nostra vita frequentandoci, conoscendo meglio i nostri vicini, ascoltando le esperienze altrui e scambiando le nostre opinioni: è bello pertanto trovare nei soci la disponibilità nelle varie attività, per cercare di vivere insieme anche quando è più difficile e per rendere davvero più bello ogni giorno della nostra vita cristiana.