Pranzo dell’amicizia: la forza del bene fatto insieme

Pubblicato giorno 10 aprile 2017 - Comunità

In un suo libro uno storico israeliano sostiene che il motivo per cui l’essere umano è diventato il padrone della Terra, è la sua capacità di collaborare in grandissime masse in modo flessibile.
Oggi, durante il Pranzo dell’Amicizia ho vissuto un momento di profonda commozione. Ero seduto al tavolo in mezzo ad alcuni Amici, ho alzato lo sguardo verso la parte opposta e ho visto più di 20 persone, uomini, donne, adolescenti, giovani, tutti intenti a collaborare a un comune progetto di amore: chi cucinava (già da due giorni), chi impiattava, chi serviva, chi ritirava i piatti; chi animava il karaoke, chi applaudiva, chi parlava con i nostri Amici. Senza contare le almeno altre 10 persone che ieri hanno sistemato i tavoli ed apparecchiato, pur non potendo essere presenti oggi.
E ho ricordato le parole di Giovanni Paolo II ai due milioni di giovani presenti alla GMG di Roma del 2000: “Nel corso del secolo che muore, giovani come voi venivano convocati per imparare ad odiare. Voi invece vi sforzerete con ogni vostra energia di rendere questa terra sempre più abitabile per tutti”.
Ho pensato a Gesù: nella Settimana Santa ne rivivremo gli ultimi giorni, la sua ingiusta condanna, passione e morte. È finito tutto? È morto per nulla?
No. Finché ci saranno uomini e donne pronti a collaborare perché altri uomini e donne ritrovino il sorriso, vorrà dire che davvero Gesù non è morto invano.
Gesù è risorto e vivo, e se collaboriamo uniti, l’onda del bene contagerà altri e diventerà inarrestabile.

Don Giovanni