Il Pranzo dell’Amicizia, un appuntamento sempre magico ed emozionante

Pubblicato giorno 10 aprile 2017 - Amicizia, Comunità

Salone

Salone

La sala è pronta. Sulla parete a destra un albero di cartone, ancora spoglio, attende di dare il benvenuto ai nostri ospiti e soprattutto la frase vicina – “Amicizia è lasciare qualcosa di sé nel cuore degli altri” – è per noi una consegna precisa e l’obiettivo che vogliamo raggiungere oggi, per vivere al meglio questa giornata.

Il tam-tam ha funzionato anche questa volta. Oggi, 2 aprile, quinta edizione del pranzo dell’amicizia, la sala un po’ per volta si anima di tanti volti, alcuni già conosciuti dal giro della domenica sera alla stazione di Brignole, altri sono visi nuovi, ma tutti portano con sé un bagaglio di sofferenze, fallimenti e rabbie che, almeno per qualche ora, proviamo ad accogliere e ad alleviare.
Sono i nostri fratelli più bisognosi, considerati gli “scarti” della società che, in questo pranzo, vorremmo far sentire protagonisti della festa, accolti e amati così come sono, senza alcuna pretesa.

Preghiera prima del pranzo

Preghiera prima del pranzo

L’accoglienza è fatta di sguardi, sorrisi, qualche parola di benvenuto che sottintendono, reciprocamente, la gioia dell’incontro e dello stare insieme e che nutrono i cuori prima che il cibo, ottimo e abbondante, nutra il corpo.
A servire anche tanti giovani della nostra parrocchia: un piccolo miracolo in tempi di indifferenza e di chiusura in se stessi che l’evento porta con sé.

Distribuzione

Distribuzione

Condivisione

Condivisione

C’è una pedagogia nella vicinanza con i nostri fratelli più bisognosi, gli Ultimi della società, che diventano promotori di umanità e i rapporti si fanno più disponibili, profondi ed autentici.
La festa si snoda con la consegna di fiori di carta su cui i nostri ospiti possono scrivere le loro sensazioni. Anche l’albero di cartone fiorisce delle loro scritte che dimostrano l’affetto verso di noi: “La vita è meravigliosa, sta a te renderla tale!”; “Rimarrete sempre nel mio cuore”; “Sono commosso di vedere tante persone che si sacrificano per me”…

A rendere speciale questa giornata, oltre agli alberelli di cartone, posti su ogni tavolo, oltre al regalo finale consegnato ad ogni partecipante, oltre al karaoke, ci sono stati due giorni intensi di preparativi in cucina in cui le cuoche hanno investito tempo, forze e competenza per preparare piatti che i nostri ospiti hanno raramente la possibilità di gustare e che hanno gradito molto.
Il lancio dei palloncini, quasi alla fine della festa, ci costringe a guardare in alto come a farci riflettere che più si accoglie, si ama, ci si fa vicino a chi è dimenticato e quasi invisibile nella nostra società, e più il cuore si innalza e lo sguardo diventa capace di indagare le “cose” di Dio.

I saluti a fine pranzo

I saluti a fine pranzo

Pallloncini

Pallloncini

 

È il “paradosso” di un Dio che si rivela nei Piccoli e che oggi ci ha dato la possibilità di continuare l’amicizia con Lui vissuta nelle Messa, nell’amicizia con Lui vissuta nei nostri fratelli più poveri. Nella “contaminazione” dell’incontro con questi nostri amici qualcosa di bello e buono è stato condiviso tra di noi: la consegna di inizio giornata è stata rispettata e l’obiettivo che ci eravamo prefissati è stato raggiunto!

Maria